Ciclo di vita di edifici in laterizio: analisi integrata ambiente, energia e costi

Torricelli C., Palumbo E., De Cristofaro L.

Presentazione della seconda parte della ricerca commissionata dall’ANDIL all’Università di Firenze sulla valutazione ambientale nel ciclo di vita dei prodotti in laterizio.

Dopo aver trattato l’analisi e la valutazione sui singoli elementi (vedi Murature Oggi N° 98 – Marzo 2008) vediamo l’applicazione della metodologia LCA (Life Cycle Assessment) alla scala dell’edificio integrata con la valutazione dei costi nel ciclo di vita secondo la metodologia LCC (Life Cycle Cost).

Analisi del ciclo di vita di un edificio

Con il termine Life Cycle – ciclo di vita – di un edificio si indicano le diverse fasi del processo edilizio nell’ambito delle quali si collocano le attività che attengono alle costruzioni edilizie (produzione, progettazione, costruzione), al loro uso (esercizio e manutenzione) e alla loro dismissione (termine della vita utile).

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Le recenti indicazioni di normativa internazionale, orientano verso una valutazione del ciclo di vita sistemica, integrata e verticale, con metodologie di valutazione – alla scala di edificio – fondate su criteri e parametrizzazioni quantitative, che inglobano i dati di valutazione ambientale applicata ai materiali e ai componenti edilizi con i dati relativi alla fase di esercizio e manutenzione dell’edificio nel suo complesso.

La ricerca ANDIL Assolaterizi – TAeD Università di Firenze dopo essersi confrontata con esperienze nazionali e internazionali, ha adottato il software LEGEP, elaborato dall’Università di Karlsruhe, per la conduzione dell’analisi integrata (costi, fabbisogno energetico ed ambiente) del ciclo di vita di due edifici campione, uguali per volume, spazi interni e contesto climatico, ma differenti per tecnologia costruttiva.

Il caso di studio

L’edificio oggetto di studio è una residenza unifamiliare, localizzata in zona climatica D, sviluppata su due livelli fuori terra ed un sottotetto.

Per una valutazione a fini comparativi dell’edificio sono state ipotizzate due soluzioni alternative sotto il profilo delle tecnologie edilizie:

(A) Telaio in c.a. con tamponamenti in muratura “stratificata”

(B) Muratura portante in blocchi “a spessore”.

La tipologia di edificio (A) prevede l’utilizzo di un’intelaiatura in calcestruzzo armato con maglia strutturale di circa 3 m di interasse e tamponatura esterna in muratura multistrato di 38 cm di spessore.

La tipologia (B) considera, invece, un sistema strutturale in blocchi di laterizio alleggerito in pasta di 38 cm, intonacati su entrambi i lati, per complessivi 42 cm di spessore.

Per quanto riguarda la soluzione (A), sono stati valutati due casi alternativi di realizzazione dei tamponamenti multistrato in laterizio:

  • Pareti intonacate o in muratura faccia a vista
  • Impiego di diversi tipi di isolante

L’articolo prosegue descrivendo in dettaglio le ipotesi, le condizioni e l’approccio alla valutazione presentando grafici di confronto relativi ai costi del ciclo di vita e dell’impatto ambientale.

Risultati

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I risultati dell’analisi integrata costi-ambiente (LCC-LCA) mostrano come la soluzione (B) in muratura monostrato risulti meno onerosa e più performante rispetto alla soluzione (A) con telaio in c.a.

Per quest’ultima soluzione, l’analisi complessiva del ciclo di vita determina valutazioni migliori, nonostante un costo iniziale maggiore, per i sistemi di tamponamento con rivestimento in “faccia a vista”.

Lo studio ha inoltre evidenziato come la riduzione dei consumi energetici e degli impatti ambientali possa essere perseguita, oltre che attraverso il contenimento delle dispersioni, anche tramite un’attenta progettazione della manutenzione, che in una visione di “ciclo di vita”, condizionando l’efficienza del bene edilizio, influenza anche l’entità dell’impatto ambientale.